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Codice del prodotto: ISBN: 9788832289107
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"Che il più grande poeta dei nostri tempi stia risuonando in modo esultante in un'era di fascismo, sembra un sintomo in qualche modo disturbante", dice l'autore nell'ultima pagina, e non aggiunge altro. È un sintomo disturbante perché non è isolato. In linea di massima i migliori scrittori del nostro tempo sono stati di tendenza reazionaria, e sebbene il fascismo non offra alcun reale ritorno al passato, quelli che bramano il passato accetteranno il fascismo prima delle sue probabili alternative.

Poeta misconosciuto, reporter per indole, recensore di libri, combattente in Spagna, saggista celebrato, narratore, prima di successo scarso o relativo (Senza soldi a Parigi e a Londra, Giorni in Birmania, La figlia del reverendo, Fiorirà l’aspidistra, La strada di Wigan Pier, tra il 1933 e il 1937), poi fragoroso (La fattoria degli animali1984, tra il 1945 e il 1948), tanto che l’aggettivo derivato dal suo nome d’arte è d’uso non solo corrente, ma perfino eccessivo, George Orwell, all’anagrafe Eric Blair, ha firmato le visioni distopiche più conosciute del Novecento. 

Autore politico per eccellenza, socialista, riformista, con venature anarcoidi intrise d’umanismo e “decenza” conservatrice, pur nella sua causticità, nato in India nel 1903 e morto a Londra nel 1950 al termine di due anni di ritiro sulla piccola isola scozzese di Jura, ha scritto di mille temi, autori letterari e figure storiche, da T. S. Eliot e W. B. Yeats a Hitler, dai senzatetto, vagabondi e mendicanti inglesi a Stalin, dalla vita nei collegi a quella nelle colonie britanniche d’Oriente, da Salvador Dalì, Henry Miller e Rudyard Kipling a un elogio della cucina anglosassone.

"Che il più grande poeta dei nostri tempi stia risuonando in modo esultante in un'era di fascismo, sembra un sintomo in qualche modo disturbante", dice l'autore nell'ultima pagina, e non aggiunge altro. È un sintomo disturbante perché non è isolato. In linea di massima i migliori scrittori del nostro tempo sono stati di tendenza reazionaria, e sebbene il fascismo non offra alcun reale ritorno al passato, quelli che bramano il passato accetteranno il fascismo prima delle sue probabili alternative.

 

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